Dal credito d’imposta per le aziende nelle ZES al rifinanziamento della Nuova Sabatini. Il governo punta su lavoro, produttività e stabilità sociale.
La manovra economica 2026, del valore complessivo di 18 miliardi di euro, si muove lungo tre direttrici principali: sostegno ai redditi e alle famiglie, incentivi per le imprese e stabilità del sistema previdenziale. Il quadro, delineato nel Documento programmatico di bilancio (Dpb) inviato dal governo alla Commissione europea, delinea una strategia che combina misure fiscali espansive con una revisione della spesa e nuove fonti di copertura.
Taglio Irpef e sostegno ai salari
Il cuore della manovra è la riduzione della seconda aliquota Irpef dal 35% al 33%, riservata ai redditi compresi tra 28.000 e 50.000 euro, con un beneficio massimo stimato di 440 euro annui. L’intervento, che vale 9 miliardi in tre anni, punta a rafforzare il potere d’acquisto del ceto medio, ma con un limite per i redditi più alti.
Parallelamente, vengono stanziati 2 miliardi di euro per favorire l’adeguamento dei salari al costo della vita. L’obiettivo è sostenere i rinnovi contrattuali e incentivare la produttività, con un’aliquota fiscale ridotta al 10% sui premi di risultato e sul salario accessorio della Pubblica amministrazione.
Misure per famiglie e caregiver
Sul fronte sociale, la manovra prevede 1,6 miliardi di euro per il sostegno alle famiglie: confermato il bonus per le madri lavoratrici con almeno due figli e redditi inferiori ai 40.000 euro, mentre viene rifinanziata per due anni la Carta “Dedicata a te” per l’acquisto di beni di prima necessità.
Nuove risorse andranno inoltre al riconoscimento e alla riforma del ruolo dei caregiver familiari, con l’obiettivo di valorizzare chi presta assistenza continuativa a familiari non autosufficienti.
Pensioni e previdenza
Sul versante previdenziale, il governo conferma la sterilizzazione dell’aumento automatico dell’età pensionabile solo per le categorie impegnate in lavori usuranti o gravosi, mentre per le altre si prevede un adeguamento graduale. Proseguono anche Opzione Donna, Ape Sociale e Quota 103. L’intervento avrà un impatto di 460 milioni di euro nel 2026.
Imprese: credito d’imposta e nuova Sabatini
Per il mondo produttivo arrivano 3 miliardi di euro di incentivi. La manovra conferma il credito d’imposta per le aziende situate nelle ZES (Zone Economiche Speciali) e il rifinanziamento della Nuova Sabatini, la misura che sostiene gli investimenti in macchinari, tecnologie e innovazione.
L’obiettivo è favorire la transizione industriale e sostenere la competitività delle piccole e medie imprese nel contesto della nuova politica industriale europea.
Sistema finanziario e coperture
Sul fronte delle entrate, il governo punta anche al contributo del settore bancario e assicurativo, che porterà 11 miliardi in tre anni (4,4 miliardi nel 2026 e 2027, 3 miliardi nel 2028).
Prevista inoltre una una tantum da 2 miliardi per il Fondo sentenze, mentre la rimodulazione del Pnrr garantirà 5 miliardi di coperture per l’anno prossimo. La spending review dei ministeri contribuirà con 2,3 miliardi nel 2026.
Casa e sanità
Confermati i bonus ristrutturazione: 50% per la prima casa e 36% per la seconda. Sul fronte sanitario, oltre ai fondi già stanziati (oltre 5 miliardi per il 2026), si aggiungono altri 2 miliardi di euro, portando il totale a oltre 7 miliardi nel 2028.
Una manovra orientata alla crescita
Con la riduzione del carico fiscale, il sostegno agli investimenti e le misure a favore della produttività, la legge di bilancio 2026 si presenta come un provvedimento mirato alla crescita e alla stabilità.
Un equilibrio complesso tra incentivi sociali e sviluppo economico che punta a rafforzare la competitività delle imprese italiane e a sostenere il reddito dei lavoratori, in un contesto europeo che guarda con attenzione all’equilibrio dei conti e alla sostenibilità delle riforme.
16/10/2025
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