Dalla difesa all’intelligenza artificiale, passando per energia, ricerca e reti digitali di nuova generazione: i colossi dell’industria europea sono pronti a rilanciare, ma chiedono che Bruxelles acceleri sulle riforme.
È questo il messaggio contenuto nel “Copenhagen Pledge”, il documento firmato da 28 grandi imprese – tra cui Airbus, Maersk, Asml, Siemens e Thyssenkrupp – a margine del vertice europeo. L’impegno è chiaro: aumentare gli investimenti del 50% entro il 2030, a condizione che l’Unione Europea faccia la sua parte.
Le aziende chiedono una semplificazione burocratica, un rafforzamento del mercato unico e un quadro regolatorio stabile e favorevole all’innovazione, in linea con le indicazioni contenute nel rapporto di Mario Draghi sulla competitività del continente.
Gli ambiti considerati strategici spaziano dall’energia alla ricerca e sviluppo, fino all’intelligenza artificiale, alle reti 5G e 6G e alla difesa, settori ritenuti cruciali per mantenere la competitività europea in un contesto globale segnato dalla rivalità tecnologica con Stati Uniti e Cina.
Con questo appello, l’industria comunitaria lancia un messaggio netto ai leader Ue: le risorse e la volontà di investire non mancano, ma senza un ambiente favorevole il rischio è di perdere terreno nella corsa all’innovazione.
01/10/2025
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