Aziende, agricoltori e proprietari di impianti industriali possono trovarsi ad avere a che fare con la gestione di serbatoi dismessi. Quando una cisterna raggiunge la fine della sua vita operativa, sorge la necessità di affrontare il problema con responsabilità. L'obiettivo non è quello di liberarsi di un oggetto ingombrante, ma consiste nel seguire un processo che rispetti le normative ambientali e garantisca la completa sicurezza.
Le soluzioni per il ritiro cisterne usate variano a seconda della tipologia di serbatoio, del suo stato di conservazione e del materiale di cui è composto. È fondamentale sapere quali sono tutte le opzioni disponibili, per scegliere la strada più efficiente, conveniente e conforme alle disposizioni di legge.
Come funziona il ritiro dei serbatoi
Il processo di ritiro di cisterne usate inizia con una valutazione preliminare dello stato del serbatoio. Gli specialisti verificano le condizioni strutturali, controllano se rimangono residui di prodotti chimici o altre sostanze e determinano il valore di recupero del materiale. Questa fase è fondamentale perché influisce sulle modalità di trasporto e smaltimento.
Una volta completata l'ispezione, la cisterna viene preparata per il ritiro. Se contiene ancora liquidi o residui, deve essere svuotata in conformità alle normative di sicurezza. Poi il serbatoio viene trasportato presso un centro di demolizione o riciclo specializzato. Durante il trasporto, è essenziale rispettare i protocolli di sicurezza stradale, soprattutto se il serbatoio ha precedentemente contenuto sostanze pericolose.
Il successivo smantellamento della cisterna avviene secondo procedure standardizzate. I professionisti del settore separano i diversi materiali: metalli ferrosi, metalli non ferrosi, plastica e altri componenti. Si tratta di una suddivisione che consente di massimizzare il recupero, riducendo al minimo, allo stesso tempo, i rifiuti destinati alle discariche.
Le tipologie di cisterne e i loro materiali
I serbatoi dismessi possono essere realizzati in diversi materiali, ognuno con caratteristiche specifiche che influenzano le modalità di gestione e recupero. Le cisterne in acciaio sono tra le più comuni negli impianti industriali e agricoli. Grazie alla loro resistenza, rappresentano una fonte preziosa di materiale riciclabile. L'acciaio, infatti, mantiene le sue proprietà meccaniche anche dopo il riciclo.
Un'altra categoria importante riguarda i serbatoi in vetroresina, utilizzati frequentemente nel settore chimico e farmaceutico. Questi serbatoi, anche se sono più difficili da riciclare rispetto all'acciaio, possono comunque essere sottoposti a processi di recupero.
Parlando di materiali compositi, è importante considerare anche le caratteristiche del polietilene ad alta densità, un polimero termoplastico ampiamente impiegato nella realizzazione di serbatoi per applicazioni agricole, industriali e civili. Il polietilene ad alta densità (indicato con la sigla HDPE) mette a disposizione un'eccellente resistenza chimica, oltre a leggerezza e flessibilità, caratteristiche ideali per numerose situazioni.
Questo materiale è particolarmente vantaggioso dal punto di vista ambientale perché, grazie alla sua resistenza e stabilità nel tempo, richiede meno manutenzione durante l'esercizio e, una volta dismesso, consente un recupero efficiente dei polimeri.
Rigenerazione delle cisternette: una seconda vita per i serbatoi
La rigenerazione rappresenta un'alternativa sostenibile allo smaltimento tradizionale delle cisternette. Anziché procedere immediatamente alla demolizione, molti operatori del settore hanno sviluppato processi innovativi per restituire nuova funzionalità a serbatoi che, anche se sono stati usati, mantengono ancora integrità strutturale sufficiente.
Questo processo richiede una valutazione attenta delle condizioni interne ed esterne del serbatoio, oltre che un'analisi approfondita della sua storia di utilizzo. Quando una cisternetta risulta idonea alla rigenerazione, viene sottoposta a cicli di pulizia intensiva, riparazione di eventuali piccole fessurazioni e rifinitura delle superfici. In alcuni casi, viene applicato un rivestimento protettivo interno che estende significativamente la durata del contenitore.
La rigenerazione delle cisternette comporta vantaggi considerevoli:
· il costo di rigenerazione è generalmente inferiore al prezzo di acquisto di un nuovo serbatoio;
· si riducono i tempi di approvvigionamento;
· si diminuisce l'impatto ambientale legato alla produzione di nuovi materiali.
Per aziende agricole e piccole industrie, questa soluzione rappresenta spesso la scelta più razionale dal punto di vista economico, perché permette di prolungare l'operatività dei serbatoi mantenendo contemporaneamente alta qualità ed elevata sicurezza. La rigenerazione contribuisce inoltre all'economia circolare, perché quello che potrebbe essere considerato un bene obsoleto viene trasformato in una risorsa ancora preziosa e funzionale.
Normative e certificazioni necessarie per il ritiro
La gestione dei serbatoi non più utilizzati è regolamentata da una serie di normative locali e nazionali con l'obiettivo di porre attenzione alla sicurezza ambientale e alla tutela della salute pubblica. Prima di procedere con il ritiro della cisterna usata, è importante verificare quali certificazioni e autorizzazioni sono richieste nella propria zona.
Gli operatori professionali che si occupano del ritiro devono possedere specifiche abilitazioni e operare secondo principi di sicurezza molto precisi.
03/12/2025








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