Ogni anno, nel mercato degli pneumatici, avviene un fantasmagorico caso di sparizione; fra produzione, vendita e smaltimento, i numeri non combaciano, troppe gomme diventano davvero dei fantasmi. Parliamo di un mercato che fa volatilizzare più di novanta milioni di euro.
A sollevare il problema, sollecitando misure di controllo e auspicando una maggiore tracciabilità, è il consorzio Ecopneus, l'organismo che ogni anno raccoglie, tratta e recupera circa 200 mila tonnellate di pneumatici fuori uso su un totale di 360 mila.
Per far fronte a questo problema, da qualche anno, è stato costituito l'Osservatorio sui flussi illegali di pneumatici e Pneumatici fuori uso (Pfu), di cui fanno parte Legambiente e i consorzi Ecopneus, EcoTyre e Greentire, che gestiscono circa l'85% del totale nazionale, nonchè le associazioni di categoria Confartigianato, CNA, Airp, Federpneus e Assogomma.
Obiettivo: individuare i casi in cui intervenire e proporre soluzioni. Il principio che anima il funzionamento del riciclo degli pneumatici è quello dell’economia circolare e segue la direttiva dell'Unione europea secondo cui le 360 mila tonnellate di gomme che ogni anno arrivano a fine corsa non possono finire in discarica ma devono essere recuperate dalle figure autorizzate dal ministero dell’Ambiente.
16/11/2021
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