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CRISI AZIENDALI METTONO A RISCHIO OLTRE 180.000 POSTI DI LAVORO

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La situazione economica italiana è sotto una nuova luce critica, con oltre 183.000 lavoratori a rischio a causa delle crisi aziendali e dei cambiamenti strutturali nei comparti industriali. A fornire queste allarmanti statistiche è l'Area Politiche Industriali della Cgil, che ha calcolato l'impatto delle vertenze in corso.*

Il segretario confederale Pino Gesmundo ha commentato questo preoccupante scenario, sottolineando la necessità di affrontare la realtà anziché cedere a facili ottimismi propagandistici. Gesmundo ha affermato che questi dati rafforzano le ragioni della protesta della Cgil, evidenziando la grave situazione che molte aziende e lavoratori stanno affrontando.

I settori più colpiti risultano essere quelli interessati dalle grandi transizioni in corso: automotive, siderurgia, produzione dell'energia, chimica di base e telecomunicazioni. La rapidità e l'entità di queste trasformazioni stanno mettendo a dura prova le aziende e i lavoratori che operano in questi campi.

Gesmundo ha anche sottolineato la preoccupante possibilità che le tanto decantate transizioni verde e digitale, invece di rappresentare un volano positivo per l'economia, possano trasformarsi in un'ulteriore occasione di impoverimento per il sistema produttivo e industriale italiano.

L'urgenza dell'impegno della Confederazione per lo sviluppo del Paese è diventata ancora più evidente in questo contesto. Il dirigente sindacale ha dichiarato che il tema del lavoro deve essere centrale, poiché le persone rappresentano il capitale essenziale per la crescita sostenibile. La protesta della Cgil si concentra, in particolare, sull'opposizione a una legge di stabilità ritenuta erronea, che, secondo Gesmundo, accentuerebbe il divario nella distribuzione della ricchezza, impoverendo ulteriormente i lavoratori e promuovendo la precarietà.

In un momento in cui l'Italia si trova di fronte a sfide economiche significative, la voce della Cgil si fa sempre più rilevante nell'indicare la necessità di misure urgenti e a lungo termine per affrontare la crisi, proteggendo i posti di lavoro e promuovendo uno sviluppo economico sostenibile.

05/02/2024

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