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EMERGENZA CALDO: IMPRESE CHIAMATE A TUTELARE I LAVORATORI ESPOSTI

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01 luglio 2025 – Il caldo estremo che sta investendo l’Italia non è solo un problema di salute pubblica, ma una questione urgente anche per il mondo del lavoro. Con ben 18 città contrassegnate oggi dal bollino rosso del Ministero della Salute, tra cui Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Perugia e Torino – in allerta da oltre cinque giorni consecutivi – le imprese devono adottare misure straordinarie per proteggere i propri dipendenti, in particolare quelli impiegati in attività all’aperto.

I dati parlano chiaro: si moltiplicano le ordinanze comunali che vietano il lavoro all’esterno nelle ore più calde della giornata, in particolare tra le 12:30 e le 16:00. Una decisione che prende sempre più piede in diverse regioni per ridurre i rischi di malori, colpi di calore e conseguenze gravi, come dimostra il drammatico caso di due operai colti da malore mentre lavoravano in una buca esposta al sole; uno di loro è attualmente in coma.

“Registriamo un aumento degli accessi al pronto soccorso tra il 5% e il 20% in tutta Italia,” ha dichiarato Alessandro Riccardi, presidente della Società Italiana di Medicina di Emergenza Urgenza (SIMEU), evidenziando l’impatto diretto che le temperature record stanno avendo sulla popolazione e sul sistema sanitario. Particolarmente vulnerabili risultano i lavoratori, gli anziani e i pazienti cronici.

Imprese, è il momento di agire

Per le aziende, in particolare nei settori dell’edilizia, agricoltura, logistica e manutenzione urbana, il tema della sicurezza termica è ormai imprescindibile. È fondamentale attivare piani di prevenzione per lo stress da calore, come previsto anche dalla normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (D.Lgs. 81/2008).

Cosa fare:

  • Adattare gli orari di lavoro, anticipando l’inizio delle attività o sospendendole nelle ore centrali della giornata.
  • Garantire pause frequenti all’ombra o in ambienti climatizzati.
  • Fornire abbondante acqua fresca e DPI adeguati, come indumenti traspiranti e cappelli.
  • Informare i lavoratori su come riconoscere i sintomi del colpo di calore (nausea, vertigini, confusione, sudorazione eccessiva o assente).

Il cambiamento climatico rende queste ondate sempre più frequenti e durature: le imprese sono chiamate non solo a reagire ma a prevenire. Investire nella salute dei lavoratori non è solo un dovere etico e legale, ma una strategia di sostenibilità e produttività.

Per aggiornamenti su ordinanze locali e linee guida sanitarie, si consiglia di consultare regolarmente il sito del Ministero della Salute e delle autorità regionali.

01/07/2025

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