Secondo il patronato di Cia Agricoltori italiani, le pensioni del comparto sono basse.
Dopo 40 anni di lavoro, la maggior parte degli impiegati nel settore percepisce un assegno minimo di 513 euro, ritenuto troppo basso.
"Chiediamo al Governo che nella prossima legge di Bilancio le pensioni basse siano riparametrate, rispettando le indicazioni della Carta sociale europea, che stabilisce in 650 euro mensili l’importo da corrispondere per garantire una vecchiaia decorosa a tutti i cittadini italiani". Questa la richiesta di Inac-Cia.
"Per rendere il nostro settore attrattivo per i giovani - ha poi evidenziato il presidente nazionale di Cia-Agricoltori italiani, Dino Scanavino - serve anche garantire loro una prospettiva di lungo respiro. Sapere che oggi chi ha fatto l’agricoltore vive, da anziano, in condizioni di difficoltà è un pessimo spot per il comparto, altamente disincentivante per nuovi ingressi. E’ necessario elaborare proposte normative in materia pensionistica che tengano conto della sostenibilità".
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