Il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, in Consiglio dei ministri ha presentato la bozza del piano per risparmiare “da 3 e fino a 6 miliardi di metri cubi all’anno”.
Il ministro Cingolani ha ribadito la necessità di abbassare le temperature in autunno e in inverno di due gradi, impostando i termostati a massimo 18 gradi. Dal 1993, l’Italia è suddivisa in sei Zone climatiche, dalla A alla F, partendo dalla zona più calda alla più fredda, in base al clima medio registrato per ogni provincia.
Le limitazioni riguardano sia il periodo che la durata massima giornaliera di accensione dei caloriferi centralizzati. Nella fascia ‘A’, che comprende Lampedusa, Linosa, Porto Empedocle, il riscaldamento è consentito dal 1° dicembre al 15 marzo per 6 ore massimo al giorno; ‘B’ Zona Tirrenica, dal 1 dicembre al 31 marzo per massimo 8 ore al giorno; ‘C’ Zona Adriatica Settentrionale, dal 15 novembre al 31 marzo e fino a 10 ore al giorno; ‘D’ riguarda Zona Appenninica, dal 1 novembre e fino al 15 aprile, con massimo 12 ore al giorno; ‘E’ Zona Padana, come L’Aquila e Potenza, dal 15 ottobre al 15 aprile, per massimo 14 ore al giorno; ‘F’ Zona Alpina nessuna limitazione, né di tempo né di orario
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