Con 216 voti favorevoli, la Camera dei deputati ha approvato in via definitiva la manovra economica da 22 miliardi di euro, chiudendo un iter parlamentare intenso culminato con il voto finale dopo una lunga seduta notturna dedicata all’esame degli ordini del giorno. In Aula non sono mancati momenti di tensione politica, con cartelli esposti dalle opposizioni, ma il provvedimento ha superato l’ultimo passaggio previsto.
Il percorso parlamentare
Il voto definitivo è arrivato dopo le dichiarazioni di voto dei rappresentanti dei partiti, al termine di una maratona notturna che ha visto il confronto su numerosi ordini del giorno. Un passaggio che ha consentito al Governo di confermare l’impianto complessivo della manovra, ritenuto coerente con gli obiettivi di finanza pubblica e con il quadro macroeconomico attuale.
Le parole del ministro Giorgetti
Tra i punti più rilevanti per il sistema economico e previdenziale, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha ribadito l’impegno dell’esecutivo sul fronte pensioni:
“Se i conti saranno in ordine, bloccheremo l’aumento dell’età pensionabile dal 2027”.
Una dichiarazione che guarda al medio periodo e che lega eventuali interventi correttivi alla sostenibilità dei conti pubblici, elemento centrale anche per la credibilità del Paese sui mercati finanziari.
Impatti per imprese e sistema produttivo
La manovra da 22 miliardi si inserisce in un contesto economico ancora complesso, segnato da crescita moderata e da pressioni sui costi per imprese e famiglie. Per il mondo produttivo, il segnale principale è quello della tenuta dei saldi di bilancio, considerata una condizione necessaria per garantire stabilità, accesso al credito e continuità degli investimenti.
L’attenzione del Governo alla sostenibilità finanziaria e al controllo della spesa rappresenta un elemento osservato con interesse dalle imprese, soprattutto in vista delle prossime scadenze europee e delle politiche di medio-lungo periodo su lavoro, welfare e competitività.
Un equilibrio politico ed economico
L’approvazione della manovra conferma la linea dell’esecutivo: mantenere un equilibrio tra esigenze sociali e vincoli di bilancio, in un quadro che richiede prudenza ma anche capacità di programmazione. Per il tessuto imprenditoriale, la legge di bilancio diventa così un punto di riferimento per pianificare il 2026, in attesa dei prossimi provvedimenti collegati su fisco, lavoro e investimenti.
Con il via libera della Camera, la manovra entra ora nella fase attuativa: sarà sui decreti e sulle misure concrete che imprese e operatori economici misureranno l’impatto reale delle scelte approvate.
30/12/2025








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