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EX ILVA, DUE OFFERTE PER L’ACQUISIZIONE DEI SITI

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La procedura per la vendita degli stabilimenti dell’ex Ilva entra in una fase decisiva. I commissari straordinari di Acciaierie d’Italia in amministrazione straordinaria e di Ilva in AS hanno confermato la ricezione di due offerte vincolanti per l’acquisizione dell’intero perimetro aziendale: una da parte della statunitense Flacks Group, l’altra, arrivata allo scadere della mezzanotte, da Bedrock Industries.

La procedura resta aperta: possibili nuove offerte migliorative

In una nota ufficiale, i commissari – Giovanni Fiori, Giancarlo Quaranta, Davide Tabarelli per Acciaierie d’Italia AS e Alessandro Danovi, Francesco di Ciommo, Daniela Savile per Ilva AS – hanno precisato che la gara resta aperta, come previsto dal bando. Ulteriori operatori potranno quindi presentare offerte migliorative rispetto a quelle già pervenute.
Il collegio commissariale procederà ora alla verifica della completezza e della conformità dei piani industriali presentati.

Le due offerte: visioni diverse per il futuro della siderurgia

Flacks Group: rilancio con 8.500 lavoratori e investimenti fino a 5 miliardi

Flacks Group, che ha anticipato i contenuti della propria proposta tramite un’intervista del fondatore Michael Flacks a Bloomberg, presenta un piano aggressivo di rilancio che punta a:

  • 8.500 addetti,
  • investimenti per raddoppiare la produzione fino a 4 milioni di tonnellate annue,
  • un progetto di risanamento dal costo stimato di 5 miliardi di euro.

Il fondo statunitense ha offerto simbolicamente un euro per l’acquisizione del gruppo, sostenendo di poter contare su un sostegno finanziario già assicurato da istituti italiani e americani. Il piano prevede inoltre una presenza pubblica al 40%, con possibilità per Flacks di acquisire la quota statale in futuro per una cifra compresa tra 500 milioni e 1 miliardo di euro.

Bedrock Industries: continuità industriale e focus occupazionale

Diversa la strategia di Bedrock Industries, che vanta una precedente esperienza nel settore siderurgico con la gestione della canadese Stelco, poi ceduta nel 2024 a Cleveland Cliffs.
Bedrock aveva già partecipato alla gara del primo bando del luglio 2024 e aveva depositato una proposta a gennaio 2025 insieme a Jindal International e Baku Steel, poi ritiratesi.

Il fondo, inizialmente orientato a garantire 3.000 posti di lavoro, avrebbe successivamente rivisto il piano portando l’organico previsto a 5.000 addetti. Un numero comunque distante dagli attuali 10.000 dipendenti del gruppo, di cui quasi 8.000 solo nello stabilimento di Taranto, senza contare l’ampio indotto.

Il ruolo dello Stato: Urso apre alla partecipazione pubblica

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha confermato che le offerte saranno ora esaminate dai commissari e ha definito “piuttosto realistica” l’ipotesi di un intervento pubblico. Tale ruolo potrebbe essere finalizzato a rafforzare i piani di investimento o a elaborare una proposta congiunta con altri soggetti nell’ambito della procedura di gara.

Urso ha inoltre evidenziato un clima politico “di consapevolezza e responsabilità”, sottolineando come la sfida dell’ex Ilva rappresenti un banco di prova cruciale per l’intera siderurgia nazionale. Secondo il ministro, questa convergenza tra governo, opposizioni e enti locali potrebbe favorire una soluzione che assicuri continuità produttiva e l’avvio del percorso di decarbonizzazione degli impianti.

Una partita strategica per il Paese

Il futuro dell’ex Ilva rimane uno dei dossier industriali più rilevanti per l’Italia. La valutazione delle offerte, l’eventuale coinvolgimento pubblico e la definizione dei piani occupazionali saranno elementi decisivi per delineare il nuovo assetto di un polo siderurgico centrale per tutta la filiera manifatturiera nazionale.
La prossima parola spetta ora ai commissari, chiamati a decidere quale scenario risponderà meglio alle esigenze di sostenibilità industriale, ambientale e sociale.

12/12/2025

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