La giornata di oggi si è chiusa con un bilancio drammatico: tre operai hanno perso la vita in distinti incidenti sul lavoro a Torino, in provincia di Catania e a Monza. Un copione che purtroppo si ripete e che continua a mettere in luce le fragilità del sistema italiano di prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Torino, tragedia in via Genova
A Torino, in via Genova, un operaio di 69 anni, di origini egiziane, è precipitato dal cestello di una gru mentre stava sostituendo un cartellone pubblicitario a dodici metri di altezza. L’uomo è morto sul colpo, mentre un collega settantenne, che si trovava ai piedi del mezzo, è rimasto ferito in stato di shock e trasportato all’ospedale Molinette.
Sul posto sono intervenuti carabinieri, ispettori dello Spresal e i sanitari del 118. La dinamica è ancora da chiarire. La stessa via Genova era stata teatro di un altro gravissimo incidente nel dicembre 2021, quando tre montatori persero la vita precipitando da 40 metri.
Riposto, nel Catanese: caduta da un’impalcatura
Un altro incidente mortale è avvenuto a Riposto (Catania), dove un operaio quarantenne impegnato nei lavori di ampliamento dei capannoni di un’azienda di serramenti è caduto da un’impalcatura, morendo sul colpo. Anche in questo caso, le autorità competenti hanno aperto un’indagine per accertare eventuali violazioni delle norme di sicurezza.
Monza: operaio schiacciato in fabbrica
Il terzo decesso si è verificato a Monza, all’interno di un’azienda che produce valvole industriali. Un operaio di 48 anni è rimasto schiacciato da un macchinario. Al momento dell’arrivo dei soccorsi, non c’era più nulla da fare. Ats e Polizia di Stato stanno ricostruendo la dinamica.
Una piaga che pesa su imprese e lavoratori
Secondo le ultime rilevazioni Inail, in Italia si registrano oltre mille morti sul lavoro ogni anno. Un dato che, oltre al dolore umano, comporta costi economici enormi: perdita di produttività, procedimenti giudiziari, incremento dei premi assicurativi e danni reputazionali per le imprese.
Nonostante gli investimenti in formazione e dispositivi di protezione, gli incidenti continuano a colpire settori cruciali come edilizia, logistica e manifattura, spesso caratterizzati da subappalti, precarietà contrattuale e scarsa manutenzione dei macchinari.
L’urgenza di una strategia
Sindacati e associazioni datoriali concordano sulla necessità di una strategia nazionale che rafforzi i controlli, promuova la cultura della prevenzione e incentivi le imprese che investono in sicurezza.
“Ogni morte sul lavoro è una sconfitta per l’intero sistema produttivo”, ha commentato un dirigente di un’associazione industriale, ricordando come la tutela dei lavoratori debba essere considerata parte integrante della competitività aziendale.
Le tre vittime di oggi sono l’ennesimo monito: senza un cambio di passo deciso, l’Italia continuerà a pagare un prezzo altissimo in termini di vite umane e di sostenibilità del proprio tessuto industriale.
08/09/2025
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