Confindustria, attraverso il suo centro studi, lancia un grido d'allarme sull'attuale andamento degli investimenti in Italia, definendo la situazione attuale come una "dinamica bloccata" che richiede un'immediata accelerazione nell'attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr).
Gli economisti di via dell'Astronomia evidenziano un calo degli investimenti fissi nel 2023, con una diminuzione dello 0,2% nel terzo trimestre rispetto ai positivi ritmi registrati nei due anni precedenti. Questo rallentamento coinvolge diversi settori, dalle costruzioni alle macchine e attrezzature, segnalando un quadro poco confortante per l'economia italiana.
Tuttavia, non tutto è perduto. Confindustria auspica un timido recupero degli investimenti nel corso del 2024, soprattutto grazie al miglioramento delle condizioni di credito e all'effettiva attuazione del Pnrr. Quest'ultimo, se adeguatamente implementato, potrebbe essere il motore per una ripresa economica più robusta, sia nel breve che nel lungo periodo.
Inoltre, i recenti indicatori sembrano delineare una stabilizzazione degli investimenti, segnalando un'attenuazione della tensione sui prestiti alle imprese italiane. Sebbene il costo del credito rimanga superiore rispetto ad altri paesi europei, l'attesa di una riduzione dei tassi da parte della Banca Centrale Europea potrebbe incoraggiare una maggiore propensione agli investimenti nella seconda metà del 2024.
Ma il vero punto di svolta potrebbe arrivare dall'attuazione piena e tempestiva del Pnrr. Sebbene finora siano stati spesi solo una frazione delle risorse disponibili, il periodo 2024-2026 si preannuncia cruciale, con una spesa prevista di oltre 42 miliardi di euro solo per il prossimo anno. Se gestito con efficacia, il Pnrr potrebbe diventare un volano per la crescita economica, con il potenziale di rilanciare gli investimenti e stimolare l'occupazione.
In conclusione, è urgente che le istituzioni accelerino l'attuazione del Pnrr, rendendo le risorse disponibili e accessibili alle imprese in tempi rapidi. Solo così l'Italia potrà invertire la tendenza attuale e avviarsi verso una traiettoria di crescita sostenibile e resiliente.
17/02/2024
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