Non le ha fatte solo chiudere ma ne ha anche frenato la crescita.
Questo è stato l'impatto della pandemia sulle imprese.
L'apertura di nuove attività tra il 2020 ed i primi sei mesi del 2021 è crollata del -13,3% rispetto al periodo pre-covid.
Si stima che ci siano quasi 75mila imprese mai nate a causa della crisi.
L'allarme viene lanciato da Confesercenti.
"La propensione all’impresa è sempre stata una caratteristica dell’economia italiana, ma la pandemia l’ha messa in discussione. Tra lockdown, restrizioni ed il prolungarsi dell’emergenza sanitaria, si è creata una situazione di incertezza persistente, che ha bloccato gli investimenti, innalzato le barriere d’accesso ai neo-imprenditori e fatto crollare la natalità delle imprese", ha spiegato la Presidente, Patrizia De Luise.
"La mancanza di nuove attività è un problema da non sottovalutare, perché crea una lacerazione nel tessuto imprenditoriale che si farà sentire nei prossimi anni, soprattutto se dovessimo assistere ad un aumento delle chiusure delle imprese ancora esistenti a causa dell’onda lunga della crisi: molte attività hanno resistito fino ad ora, ma la loro sopravvivenza non è scontata".
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