Sarebbe qualcosa di più di una boccata d'ossigeno la rivalutazione della cessione del credito d’imposta 4.0.
Per questa ragione, gli operatori del settore agricolo sperano che rientri nei nuovi provvedimenti come il Dl Sostegni bis.
"Restiamo fermamente convinti del valore strategico della cessione del credito d’imposta 4.0 -ha dichiarato il Presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino -. Per il settore agricolo, come per tutti i comparti produttivi, si tratta non solo di un’opportunità cruciale in un momento segnato dalla crisi di liquidità a causa della pandemia, ma anche della strada giusta da percorrere nell’ambito del piano Transizione 4.0 per incentivare gli investimenti in hi-tech e il rinnovo del parco macchine con mezzi più moderni, tecnologici e a bassa emissione CO2, requisiti fondamentali per dare seguito al Green Deal Ue e per ridurre il rischio infortunistico".
C'è ancora un altro elemento. Non bisogna infatti idmenticare, come lui stesso sottolinea, che "l’integrazione con l’hi-tech, sostenuta dalla ricerca, è fondamentale per la produzione di cibo fresco e sano e, quindi, nella lotta a fitopatie e cambiamenti climatici".
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