Il 2020 è stato un anno molto positivo per le uve italiane.
Dtando ai dati di Unioncamere e BMTI, la vendemmia ha portato la raccolta di oltre 70 milioni di quintali di uve da vino.
Questo dato evidenzia un incremento del 3% rispetto al 2019 e del 2% rispetto alla media del quinquennio 2015-2019.
"Questo incremento è il risultato di un andamento climatico che, nel complesso, ha favorito la maturazione dell’uva e la sua buona qualità - fanno sapere da Unioncamere -. Come altri comparti dell’agroalimentare, però, anche il mercato vinicolo ha risentito dell’impatto della pandemia. A fronte del buon andamento nelle quantità, con l’Italia che mantiene la leadership mondiale nella produzione di vino, meno positivo è stato il riscontro nei listini all’ingrosso a causa della chiusura totale dell’Ho.re.ca. durante il lockdown di marzo e aprile e le successive chiusure parziali nell’ultima parte dell’anno".
A risentire dell'impatto del Covid sarebbero stati soprattutto i vini di qualità, i cui prezzi hanno fatto registrare un calo medio dell’1,4% rispetto al 2019.
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