Le vendite al dettaglio hanno fatto registrare un ulteriore calo.
Dopo la discesa di marzo (-18,4%) è arrivata quella di aprile, che si è attestata secondo dati Istat al -26,3%.
Alcuni settori, come rimarcato da Confesercenti, ne hanno risentito maggiormente.
Su tutti, l’abbigliamento (-83,4%) e le calzature (90,6%).
Discorso diametralmente opposto per i prodotti alimentari che invece hanno ftato registrare un aumento del 6,1%.
Per i negozi di vicinato il colpo è stato duro con un calo delle vendite pari al 37%, a fronte del -16,4% della Gdo.
"In questo quadro, è a rischio la tenuta del tessuto di esercizi di vicinato, un valore economico e sociale", si legge in una nota di Confesercenti. "Occorre favorire la formazione degli imprenditori e la modernizzazione della rete, dalla creazione di piattaforme online indipendenti che permettano alle imprese di vicinato di ricevere prenotazioni ed effettuare vendite senza costi aggiuntivi ad incentivi più sostanziosi e diffusi per la moneta elettronica".
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