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PROTESTE AGRICOLE IN EUROPA

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Il malcontento tra gli agricoltori europei continua a crescere, con una vasta protesta che si sta diffondendo in tutta l'Unione europea. La Commissione europea sta rispondendo annunciando una proposta per una nuova deroga alle norme Ue riguardanti i terreni a riposo, al fine di consentire agli agricoltori di accedere agli aiuti della Politica Agricola Comune (Pac). La situazione è diventata più tesa a causa delle crescenti preoccupazioni per la sicurezza alimentare, attribuite alla guerra in Ucraina.

In risposta a questa iniziativa, gli agricoltori spagnoli hanno deciso di unirsi al movimento di protesta europeo, chiedendo un cambiamento nelle politiche europee e un piano di interventi governativi per affrontare la crisi del settore. Queste manifestazioni si stanno svolgendo in parallelo con simili proteste in Francia e in Germania contro le politiche agricole dell'Unione europea.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha commentato la situazione, sottolineando che attribuire tutte le difficoltà agli obblighi dell'Unione europea è troppo semplicistico. Ha anche espresso preoccupazione per l'accordo commerciale in corso tra l'UE e il Mercosur, citando regole non omogenee e chiedendo misure chiare sulle importazioni dall'Ucraina.

Le proteste in Italia sono intensificate, con oltre 250 trattori nell'hinterland di Milano e circa 50 trattori bloccati a Grosseto, causando rallentamenti al traffico. Altre manifestazioni coinvolgono centinaia di agricoltori in Toscana e pastori a Cagliari, con blocchi intermittenti al porto.

La richiesta comune tra gli agricoltori è quella di politiche armonizzate con le esigenze dei coltivatori e allevatori locali, evidenziando le preoccupazioni riguardo al possibile trasferimento di terre agricole a multinazionali per progetti di energie rinnovabili come pale eoliche e pannelli solari.

La situazione è destinata a perdurare, con prospettive di nuovi presidi e proteste in varie regioni. Gli agricoltori stanno esprimendo la loro determinazione a lottare per la difesa delle loro terre e delle loro comunità, sottolineando la necessità di un cambiamento nelle politiche agricole europee per garantire un futuro sostenibile per il settore.

30/01/2024

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