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NUOVE RESTRIZIONI SULL'UTILIZZO DEI CREDITI FISCALI

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La recente approvazione della Legge di Bilancio per l'anno 2024 ha introdotto significative modifiche alle regole riguardanti l'utilizzo dei crediti fiscali da parte dei contribuenti. In particolare, una disposizione chiave ha suscitato l'attenzione del mondo aziendale: il divieto di compensazione in presenza di ruoli scaduti o accertamenti esecutivi affidati in riscossione di importo superiore a euro 100.000.

Il contesto normativo

Il comma 94, articolo 1, della Legge di Bilancio 2024 (L. 213/2023) ha inserito un nuovo comma 49-quinquies all'articolo 37 del D.L. 223/2006, che disciplina le regole di utilizzo dei crediti in compensazione. Tale disposizione si aggiunge ai numerosi vincoli già esistenti, evidenziando la crescente attenzione del legislatore verso la gestione delle entrate fiscali.

Il divieto di compensazione in presenza di debiti elevati

La novità più rilevante introdotta dalla Legge di Bilancio 2024 riguarda il divieto di compensazione per i contribuenti che presentano iscrizioni a ruolo per imposte erariali e relativi accessori o accertamenti esecutivi affidati agli agenti della riscossione per importi superiori a 100.000 euro. Questo divieto si applica quando i termini di pagamento sono scaduti, e sono ancora dovuti pagamenti, o nel caso in cui non siano in atto provvedimenti di sospensione per il ruolo/accertamento esecutivo.

È importante notare che il divieto cessa di applicarsi solo dopo la completa rimozione delle violazioni contestate, indicando chiaramente che il pagamento parziale dei ruoli non sarebbe sufficiente per eliminare il divieto, anche se i ruoli residui scaduti fossero divenuti di importo inferiore a 100.000 euro.

Incognite sulla rateizzazione delle somme contestate

Un aspetto ancora incerto riguarda l'effetto della rateizzazione delle somme contestate. La norma non fornisce chiarezza in merito, generando dubbi sulla possibilità di compensazione quando la rateizzazione è in corso e risulta regolare.

Vincolo alle compensazioni in generale

Il divieto di compensazione sembra essere assoluto e non limitato all'importo del solo ruolo pendente. Questo significa che, anche se i crediti compensabili superano notevolmente l'importo del debito, la compensazione è preclusa fino a quando il ruolo non viene estinto.

Applicazione e speranze future

La nuova disposizione entrerà in vigore il 1° luglio 2024, e ci si auspica che entro tale data l'Agenzia delle entrate fornisca le necessarie indicazioni per l'applicazione corretta di questa normativa. Nel frattempo, le imprese sono chiamate a valutare attentamente le implicazioni di queste nuove restrizioni sull'utilizzo dei crediti fiscali e ad adottare strategie adeguate per conformarsi alle nuove regole. La trasparenza e la tempestività nel soddisfare gli obblighi fiscali diventano sempre più cruciali di fronte a un contesto normativo in continua evoluzione.

25/01/2024

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