La riduzione delle bollette che dovrebbe venire dal decreto taglia-bollette non soddisfa gli imprenditori.
La misura viene giudicata insufficiente davanti ad un aumento conclamato delle forniture energetiche che porterà un aumento della spesa per azienda di circa 4mila euro l'anno.
Cifra che considera la sola energia elettrica e non i costi provenienti da altre forniture.
Questa la stima di Confesercenti a seguito dei valori ufficializzati da Arera, secondo cui, dal primo ottobre, avremo un aumento del prezzo dell’energia elettrica di quasi il 30% rispetto al trimestre.
Una crescita della spesa che riguarderà in primis 12 milioni di famiglie e 1 milione di micro e piccole imprese.
“Il decreto per ridurre le tariffe varato dal governo – spiega in una nota Confesercenti – ha senz’altro attenuato l’impatto dei rincari, ma l’aumento delle tariffe rischia comunque di essere molto pesante sulle imprese di minori dimensioni. Si può fare di più tagliando accise, Iva e addizionali regionali che pesano su energia elettrica e gas; ma bisogna anche sostenere e favorire di più l’aggregazione delle piccole attività in consorzi e gruppi di acquisto, che permettono un approvvigionamento energetico più sostenibile”.
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