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SMART WORKING: POSSIBILE SOLUZIONE ALLA CRISI ENERGETICA

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Soprattutto a causa della crisi energetica in Italia si ritorna a parlare di lavoro agile, dopo la sperimentazione forzata a causa della pandemia.

Lo smart working sarebbe un buon aiuto per fronteggiare infatti la crisi energetica se i cittadini lavorano da casa ci si spostano meno, consumando meno carburante, e contemporaneamente le aziende possono risparmiare su riscaldamento ed elettricità, ma bisogna tenere in considerazione anche altri fattori.

Infatti bisogna non trascurare i maggiori consumi energetici casalinghi per i lavoratori e non di meno l’aspetto sociale che entrano di diritto nel dibattito complessivo

Greenpeace Central and Eastern Europe sono concordi nell’affermare che lo smart working sarebbe un’ottima soluzione per riformare il settore dei trasporti in Europa, infatti permetterebbe di evitare il consumo del 70% del petrolio utilizzato per il trasporto in Europa, che causa circa il 30% delle emissioni di gas serra e ridurrebbe la spesa “trasporti” per le famiglie, seconda uscita  dopo la casa

Anche l'Agenzia internazionale dell'Energia,e Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club hanno affermato che  "Secondo la Iea, se si potesse lavorare da casa tre giorni a settimana, nei Paesi industrializzati si farebbe a meno di mezzo milione di barili di petrolio al giorno, su un consumo totale di 44 milioni".

Rimane però la resistenza da parte di una quota dipendenti statali e privati che ritiene che il lavoro agile possa danneggiarli dal punto di vista economico, principalmente a causa dell’assenza di rimborsi per coprire le spese della luce e del gas a fronte del maggior tempo che trascorrerebbero in casa e solo il 20% dei dipendenti sarebbe disposto a guadagnare meno pur di lavorare in smart working, inoltre  “nelle giornate di attività in lavoro agile il dipendente non matura il diritto all’erogazione del buono pasto”, benefit apprezzati dai lavoratori.

Ma nelle casse della Pa non ci sarebbero risorse per andare incontro alle richieste di rimborsi dei dipendenti per andare in contro alle richieste dei sindacati che vorrebbero delle integrazioni salariali per integrare le spese dovute al lavoro da casa

Anche il problema dell’impossibilità di parlare faccia a faccia con i colleghi e quindi dell’integrazione sociale è un elemento da discutere e analizzare per l’eventuale scelta sulla modalità di lavoro in smart working

03/10/2022

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