Secondo lo studio condotto dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei
Commercialisti sull’analisi della pressione fiscale in Italia, risulta che,
dopo cinque anni, la pressione fiscale è tornata improvvisamente a salire,
arrivando a toccare il 48,2%, così da posizionare l’Italia fra i paesi più
gravati dalle tasse in Europa.
Già nel 2012, la pressione fiscale aveva vissuto un inaspettato crollo,
anche se bisogna fare una distinzione tra famiglie e imprese: se per le
prime non abbiamo mai assistito ad una netta ripresa, in quanto
l’incremento, seppur graduale è andato sempre ad aumentare, vivendo un
leggero rientro solamente negli ultimi due anni,
per le seconde, dal 2014 al 2018, le cose sono andate decisamente meglio,
assistendo ad un netto rientro.
A nulla sono servite le numerose manovre riguardanti le imposte fiscali, tant’è
che secondo l’Indice Ocse, l’Italia è al primo per i lavoratori con famiglia e al
terzo posto per i dipendenti single.
Inoltre, confrontando l’Italia con gli altri paesi, dai dati emersi dalla Banca
mondiale che ha analizzato gli indici dell’efficienza del sistema
tributario, il nostro bel Paese si posiziona al 128° posto nel mondo.
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