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PASQUA 2025, 1 FAMIGLIA SU 2 TAGLIA I CONSUMI

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Una Pasqua all’insegna della sobrietà per molte famiglie italiane. Secondo il Centro Studi di Confcooperative, quasi una famiglia su due (il 42%) ridurrà al minimo indispensabile la spesa per le festività pasquali. Un segnale chiaro di come l’incertezza economica – alimentata dalla minaccia di nuovi dazi commerciali e da rincari già in atto su diverse categorie merceologiche – stia influenzando in profondità le abitudini di consumo.

La spesa complessiva per la Pasqua 2025 toccherà 1,5 miliardi di euro, in aumento di 120 milioni rispetto al 2024. Un dato che, tuttavia, non riflette una crescita reale dei consumi: si acquistano meno prodotti, a prezzi più alti. Il carrello si restringe, ma il conto sale.

Confcooperative parla di una “Pasqua delle differenze”, che fotografa con nettezza le disuguaglianze crescenti nel Paese. Da un lato ci sono circa 10 milioni di italiani in povertà che non prevedono alcun menu speciale; dall’altro, complici i ponti e la chiusura delle scuole, 10 milioni di connazionali si metteranno in viaggio, mentre 8 milioni pranzeranno in ristoranti o agriturismi, e una fetta più ristretta potrà permettersi spese di lusso per imbandire la tavola.

Nonostante tutto, la qualità resta al centro delle scelte alimentari. Il 65% degli italiani dichiara di preferire prodotti di eccellenza, anche a discapito della quantità. Il made in Italy agroalimentare continua a trionfare: su due tavole su tre, non mancheranno agnello, capretto, salumi, formaggi, vini, prosecchi e spumanti rigorosamente italiani.

Complici la Quaresima e il Venerdì di magro, cresce anche il consumo di pesce, in aumento del 50% rispetto ai mesi precedenti. Regge la tradizione dei dolci, anche se con qualche sacrificio: le uova di cioccolato (26 milioni) e le colombe (21 milioni) registrano entrambe un calo di un milione di unità, penalizzate soprattutto dall’aumento del costo del cacao. A dominare tra i dolci, come da tradizione, la pastiera napoletana.

In un contesto dove l’inflazione e le tensioni commerciali globali incidono sempre più sulle tasche delle famiglie, il settore agroalimentare italiano continua a dimostrare resilienza, trainato dalla forza del marchio “Italia” e dalla fedeltà dei consumatori alla tradizione. Ma il messaggio che arriva da questa Pasqua è chiaro: serve attenzione alle fragilità sociali e strategie efficaci per proteggere il potere d’acquisto, prima che le differenze diventino squilibri irreversibili.

18/04/2025

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