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LOTTA CONTRO IL "FAKE ITALY"

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Il secondo giorno di proteste organizzate da Coldiretti al Brennero ha messo in luce una realtà amara e controversa: l'invasione dei prodotti agricoli dall'estero, che minaccia la genuinità e la competitività del made in Italy.

L'immagine di un'Italia "finta" emerge dalle denunce dei produttori agricoli che si sono riuniti al valico del Brennero per manifestare contro ciò che Coldiretti definisce il "fake Italy". Avocado provenienti dal Sud Africa, ma transitanti dalla Moldavia, patate che entrano dai valichi pronte per essere re-etichettate con simboli italiani, prosciutti dalla Polonia e uova non etichettate provenienti dagli Stati dell'est sono solo alcuni esempi di questa realtà distorta.

Marcello Correris, produttore di carciofi e ortaggi in Sardegna, solleva il problema delle disparità tra i prodotti importati, coltivati con l'utilizzo di fitofarmaci vietati in Italia ma consentiti al di fuori dell'UE. Questo crea una concorrenza sleale che mette a rischio la sicurezza alimentare e la tutela del consumatore.

Anche Giuseppe Talarico, produttore di patate in Calabria, denuncia il collasso dei prezzi causato dall'arrivo massiccio di prodotti dall'estero. La sua amarezza è palpabile di fronte ai tir carichi di tuberi già lavorati provenienti dalla Germania e alle navi cargo dall'Egitto che aumentano la pressione sui mercati nazionali.

Francesco Bilardi, produttore di frutta tropicale in Calabria, esprime incredulità di fronte alla situazione in cui avocado provenienti dal Sud Africa attraversano il Brennero dalla Moldavia, bypassando le normative italiane e sottoposti a trattamenti che non rispettano gli standard nazionali.

La crisi dei prezzi del grano è un'altra piaga che minaccia il settore agricolo italiano, come sottolinea Pietro Luca Colombo, presidente della Coldiretti di Varese e cerealicoltore. I costi di produzione insostenibili rischiano di compromettere il futuro delle coltivazioni in Italia, evidenziando la necessità di accordi di filiera che valorizzino la qualità e rispettino i costi di produzione.

Alcuni agricoltori cercano soluzioni alternative, come Luca Raboni da Macerata, che ha deciso di trasformare direttamente il grano in pasta e farine. Tuttavia, questa non è una soluzione universale e su larga scala.

In sintesi, le proteste di Coldiretti al Brennero evidenziano la necessità di rafforzare le politiche di tutela del made in Italy e di contrastare la concorrenza sleale che minaccia la sopravvivenza delle imprese agricole italiane. È urgente promuovere una produzione sostenibile, rispettosa delle normative nazionali, per salvaguardare la qualità e l'autenticità dei prodotti italiani.

10/04/2024

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