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SCIOPERO NEL COMMERCIO E TURISMO

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In una giornata segnata dalle luci natalizie e dall'atmosfera festosa, il commercio e il turismo in Italia si trovano al centro di una protesta che coinvolge migliaia di lavoratori. Oggi, a Roma, il corteo dei dipendenti del settore si è mosso per le vie della città, richiamando l'attenzione sulla necessità del rinnovo contrattuale, ormai scaduto da oltre tre anni.

La mobilitazione è stata proclamata dai sindacati Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, che hanno organizzato cortei e manifestazioni in diverse città italiane, incluso Napoli. La partecipazione è stata massiccia, con circa 4.000 persone che si sono unite al corteo a Roma, mentre a Napoli si è svolta una manifestazione interregionale del Sud.

Giovanni Sgambati, segretario generale Uil Campania e Napoli, sottolinea l'urgenza del rinnovo contrattuale, definendo la situazione come critica per i lavoratori che, da quattro anni, si trovano senza un contratto nazionale. Molti di loro, spiega Sgambati, sono precari o impiegati a tempo parziale, e il contratto rappresenta l'unico mezzo per rivalutare i loro salari.

Questo sciopero si inserisce in un contesto in cui le imprese del turismo e del terziario stanno registrando notevoli profitti, in parte grazie ai sacrifici dei lavoratori. La mobilitazione coinvolge diversi settori, tra cui terziario, distribuzione moderna organizzata, distribuzione cooperativa, alberghi, pubblici esercizi, ristorazione collettiva e commerciale, agenzie di viaggi e aziende termali. Complessivamente, più di 5 milioni di persone sono chiamate alla mobilitazione dai sindacati, che prevedono un'adesione significativa.

Nonostante lo sciopero, Federdistribuzione, l'associazione della distribuzione moderna organizzata, assicura che i negozi rimarranno aperti e si impegna a ridurre al massimo i disagi per i clienti. Tuttavia, l'associazione sottolinea che lo sciopero "non aiuta" in questa fase delle trattative e auspica il ripristino del confronto su tutti i temi oggetto di negoziazione.

In risposta alle difficoltà del negoziato, Confcommercio e Confesercenti hanno manifestato la disponibilità a un confronto immediato "a tutto tondo", senza alcuna condizione. Le questioni più spinose sembrano riguardare la parte normativa del contratto, inclusi temi come la stagionalità, la flessibilità negli orari, l'inquadramento professionale, i permessi retribuiti e la quattordicesima.

Sulle questioni salariali, le distanze sembrano non essere incolmabili, secondo fonti di Confcommercio. Alcuni sindacati sperano di riprendere la trattativa nelle prime settimane di gennaio per giungere rapidamente a una firma.

Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, ha definito lo sciopero "legittimo e sacrosanto" in un tweet, sottolineando la necessità di mettere in campo tutti gli strumenti di mobilitazione quando il dialogo si interrompe.

In conclusione, mentre le festività avvolgono l'Italia, il settore del commercio e turismo si prepara a un Natale di lotta, con i lavoratori che chiedono il rinnovo contrattuale e i sindacati che marciano uniti per difendere i diritti dei dipendenti del terziario. La speranza è che il dialogo possa riprendere presto, consentendo di superare le divergenze e giungere a una soluzione che soddisfi entrambe le parti.

22/12/2023

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