Il mercato dell’auto, per il tredicesimo mese consecutivo, chiude in rosso. I fattori che influiscono sulla caduta libera sono molteplici. Nonostante i tentativi dello Stato di aumentare le vendite mettendo a disposizione nuovi incentivi, elargiti ad aprile scorso, questi sono stati insufficienti e l’effetto è stato modesto.
Ad incidere sulla poca richiesta d’acquisto di nuove auto, se lo scorso anno sono stati la carenza di microchip e la pandemia, nel 2022 hanno influito sulle immatricolazioni anche la guerra ucraina, le sanzioni alla Russia e la crescita dell’inflazione. Il ‘Csp’, Centro studi Promotor, ha spiegato: “Il tredicesimo calo nelle immatricolazioni di auto in Italia ha fatto registrare una contrazione dello 0,9% rispetto a luglio 2021 e del 28,5% rispetto a luglio 2019”.
Gian Primo Quagliano presidente del ‘Csp’ ha spiegato che, anche in tutta Europa, vi è una grave crisi anche dell’offerta, sia di vetture nuove che usate. I concessionari dichiarano di avere un numero molto basso in giacenza di entrambe le tipologie, insufficienti per soddisfare le richieste degli automobilisti
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