L'ultima analisi condotta dall'Istat mette in luce un panorama complesso per le imprese italiane, in relazione ai recenti provvedimenti in materia di tassazione dei redditi delle società di capitale. Due misure, in particolare, si profilano come particolarmente impattanti: la maxideduzione del 120% per l'incremento occupazionale e la soppressione dell'Ace, l'Aiuto alla crescita economica.
Secondo i dati forniti dall'Istat, la maxideduzione del costo del lavoro per incremento occupazionale, prevista per il 2024, interesserà solo una piccola fetta del tessuto imprenditoriale italiano. Precisamente, solo il 5,6% delle imprese potrà beneficiare di questa misura, che offre una deduzione del 120% dei costi sostenuti per nuove assunzioni. Questo strumento, pensato per incentivare la crescita occupazionale, sembra dunque destinato a una portata limitata.
Di contro, la soppressione dell'Ace avrà un impatto negativo su un numero considerevole di imprese. L'Ace, che consentiva la deducibilità della remunerazione figurativa del capitale proprio - includendo nuove azioni e autofinanziamento - non sarà più disponibile. Questa modifica penalizzerà oltre un quarto delle imprese italiane: il 25,3% delle società si troverà svantaggiato dalla sua eliminazione. La misura dell'Ace aveva come obiettivo quello di favorire la capitalizzazione delle imprese, incentivando il reinvestimento degli utili e il rafforzamento patrimoniale.
L'analisi dell'Istat pone quindi l'accento su un duplice effetto delle recenti riforme fiscali: da una parte, una maxideduzione che mira a sostenere l'occupazione ma che avrà un'applicazione limitata; dall'altra, la soppressione di un beneficio fiscale che colpirà duramente una fetta significativa del settore imprenditoriale. Questo scenario solleva interrogativi sulla capacità di tali misure di stimolare in modo equilibrato la crescita economica e la competitività delle imprese italiane.
In un contesto economico caratterizzato da incertezze e sfide globali, sarà cruciale monitorare gli effetti concreti di queste riforme sul sistema produttivo nazionale. Le imprese, da parte loro, dovranno navigare tra nuovi incentivi e la perdita di agevolazioni consolidate, adattando le proprie strategie di sviluppo e investimento per affrontare un quadro normativo in evoluzione.
05/07/2024
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