Il mondo del beverage, uno dei meno colpiti durante la pandemia, essendo riuscito a contenere le perdite grazie all’aumento dei ‘consumi casalinghi’ che hanno caratterizzato soprattutto il periodo del lockdown, non è uscito indenne dall’attuale crisi energetica. L’analisi condotta da ‘Osservatorio Birra’ ha evidenziato che, a causa dell’impennata del prezzo delle materie prime, come mais (+80%) e orzo (+95%) porterà ad un aumento del 50% dei costi di produzione. A pesare sui pesanti rincari, che mettono a rischio il futuro di tutta la filiera da 9,4 miliardi di euro, sono anche le spese delle ‘mps’, materie prime secondarie, come il vetro e imballaggi, quasi raddoppiati e il trasporto. Il sesto rapporto di Althesys dal titolo “La creazione di valore condiviso del settore della birra in Italia” lancia l’allarme anche sul futuro dei posti di lavoro, pari a 95 mln. Secondo l’Osservatorio, i birrifici italiani che hanno registrato le maggiori difficoltà sono circa il 48% che, sia nel 2022 che per il prossimo anno, devono fare i conti anche con gli aumenti delle accise sulla birra
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