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ZERO DAZI SUI BENI INDUSTRIALI, GLI STATI UNITI DICONO NO ALLA PROPOSTA UE

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Le trattative commerciali tra Unione Europea e Stati Uniti affrontano una nuova battuta d’arresto. La proposta presentata a Washington dal commissario europeo al Commercio, Maros Sefcovic, per l’azzeramento reciproco dei dazi su tutti i beni industriali — incluse le automobili — è stata respinta dall’amministrazione americana. Lo riporta l’agenzia Bloomberg, citando fonti vicine ai negoziati.

L’incontro, seppur costruttivo, ha evidenziato le profonde divergenze tra le due sponde dell’Atlantico. Gli Stati Uniti, pur riconoscendo la portata strategica della partnership con l’Ue, sembrano preferire un approccio graduale: piuttosto che rimuovere i dazi nell’immediato, Washington suggerisce di compensare gli squilibri attraverso un incremento degli investimenti e delle esportazioni americane verso l’Europa.

Secondo la Commissione Ue, l’offerta europea di "zero per zero" resta sul tavolo. "Siamo disposti a discutere anche altre aree", ha spiegato Olof Gill, portavoce della Commissione, sottolineando la necessità di un maggiore coinvolgimento da parte americana. "Come in ogni negoziato, servono impegno e apertura da entrambe le parti", ha aggiunto.

I colloqui hanno toccato anche altri temi chiave: dalla sovraccapacità globale nei settori dell’acciaieria e dell’alluminio, alla resilienza delle catene di approvvigionamento nei semiconduttori e nei prodotti farmaceutici. Bruxelles ribadisce il proprio approccio: dialogo, non dazi. “Preferiamo i negoziati alle tariffe che danneggiano imprese e consumatori”, ha affermato il portavoce europeo.

I numeri parlano chiaro. Il valore degli scambi commerciali tra Ue e Usa supera i 1.600 miliardi di euro all’anno, mentre gli investimenti diretti reciproci toccano i 5.300 miliardi. Più di 3,4 milioni di lavoratori statunitensi sono occupati grazie a capitali europei. Inoltre, l’Ue è un partner fondamentale per gli Usa nell’acquisto di gas naturale, petrolio, tecnologie avanzate e prodotti farmaceutici.

Non mancano però le frizioni. Accuse passate secondo cui l’Europa approfitterebbe degli Stati Uniti sono state respinte al mittente: “I fatti non supportano queste affermazioni”, ha dichiarato Gill. “L’Ue è un alleato affidabile e il principale acquirente di risorse americane”.

Sul fronte agroalimentare, la Commissione sottolinea che nel solo 2023 l’Europa ha importato dagli Usa prodotti per 12 miliardi di euro, un aumento del 77% dal 2005, a dimostrazione di una cooperazione già ben avviata.

Nel frattempo, resta aperta una finestra di 90 giorni per le trattative — con i controdazi Ue sospesi fino al 14 luglio — ma al momento non sono previsti ulteriori incontri a livello politico. I colloqui proseguiranno "a livello tecnico", con l’auspicio, da parte europea, di un “confronto più sostanziale”.

In gioco non c’è solo il commercio: ma l’equilibrio dell’intero rapporto transatlantico e la competitività industriale delle imprese europee e americane in un contesto globale sempre più sfidante.

15/04/2025

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