Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione, anche di terze parti. Cliccando su “Accetta”, proseguendo la navigazione, accedendo ad un’area del sito o selezionando un qualunque suo elemento, acconsenti all’uso dei cookie.

Accetta

Navigazione contenuti

Contenuti del sito

ITALIA AL FANALINO DI CODA PER TASSO DI OCCUPAZIONE E DIVARIO DI GENERE SUL LAVORO

Immagine dell'articolo

L'economia italiana, pur avanzando in alcune aree, si trova ancora ad affrontare sfide significative, come confermato dai dati recentemente pubblicati da Eurostat. L'Italia si posiziona all'ultimo posto in Europa per il tasso di occupazione e affronta un divario di genere persistente sul mercato del lavoro.

Secondo i dati, solo il 56,5% delle donne italiane tra i 20 e i 64 anni sono occupate, un dato molto al di sotto della media europea e molto distante da paesi come Germania e Francia. Il divario di occupazione tra uomini e donne, che si attesta a 19,5 punti percentuali, è uno dei più ampi nell'Unione Europea, superato solo dalla Grecia.

Sebbene nel 2023 l'Italia abbia registrato un record di tasso di occupazione tra gli adulti, arrivando al 66,3%, questo rimane significativamente inferiore alla media dell'UE. Nonostante un aumento complessivo del tasso di occupazione, le donne continuano a essere sottorappresentate nel mercato del lavoro italiano.

Uno sguardo più attento rivela anche disparità significative tra le regioni italiane. Il divario di occupazione tra Nord e Sud è evidente, con il Sud che mostra tassi di occupazione inferiori in generale. Questa disparità territoriale si riflette anche nel tasso di occupazione femminile, con il Nord che supera significativamente il Sud.

Particolarmente preoccupante è la situazione delle donne nel Sud Italia. Qui, solo il 39% delle donne tra i 20 e i 64 anni sono occupate, una cifra molto al di sotto della media nazionale e ancora più lontana dalla media europea. Anche tra le fasce di età più giovani, il divario persiste, con tassi di occupazione femminile notevolmente inferiori al Nord.

È evidente che l'Italia deve affrontare questa sfida con urgenza e determinazione. La promozione dell'occupazione femminile e la riduzione delle disparità territoriali dovrebbero essere al centro delle politiche economiche e sociali del paese. Investimenti mirati nell'istruzione, nell'accesso al mercato del lavoro e nella creazione di opportunità economiche nelle regioni meno sviluppate sono fondamentali per garantire una crescita inclusiva e sostenibile.

Inoltre, è essenziale promuovere politiche aziendali che favoriscano la parità di genere e offrano opportunità di carriera equilibrate per uomini e donne. Solo attraverso un impegno congiunto da parte del governo, delle imprese e della società nel suo complesso, l'Italia potrà superare queste sfide e costruire un futuro più prospero e equo per tutti i suoi cittadini.

23/03/2024

Inserisci un commento

Nessun commento presente

Ultimissime

12 DIC 2025

EX ILVA, DUE OFFERTE PER L’ACQUISIZIONE DEI SITI

Bedrock Industries e Flacks Group in corsa. Apertura alla presenza pubblica e valutazioni in corso

12 DIC 2025

SCIOPERO GENERALE CONTRO LA LEGGE DI BILANCIO: CGIL, ADESIONE AL 68% E MEZZO MILIONE IN PIAZZA

Impatti su imprese, trasporti e servizi

12 DIC 2025

INTERVISTA A GENNARO CAPOLUONGO

Il suo libro, “Dalla parte giusta”

03 DIC 2025

Ritiro cisterne usate: le soluzioni utili per gestire i serbatoi dismessi

Ritiro cisterne usate: le soluzioni utili per gestire i serbatoi dismessi

30 NOV 2025

IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA TORNA A LANCIARE ALLARME CARO-ENERGIA

Orsini: “Con il caro-energia stiamo perdendo pezzi di industria. Serve un decreto immediato”

30 NOV 2025

TREDICESIME AL VIA: 42 MILIARDI AI LAVORATORI, 13,8 MILIARDI ALL’ERARIO

Un volano (parziale) per i consumi di fine anno