Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione, anche di terze parti. Cliccando su “Accetta”, proseguendo la navigazione, accedendo ad un’area del sito o selezionando un qualunque suo elemento, acconsenti all’uso dei cookie.

Accetta

Navigazione contenuti

Contenuti del sito

RIFORMA PENSIONISTICA

Immagine dell'articolo

Pare che il tema pensioni sia finalmente arrivato ad una svolta e che i sindacati abbiano avuto la meglio nel richiedere al governo una soluzione immediata, soprattutto per quanto riguarda il post “quota cento” e il pensionamento anticipato in genere.

I sindacati hanno presentato la loro proposta di un uscita a 62 anni o in alternativa con Quota 41, cioè senza requisiti anagrafici ma con 41 anni di contribuzione. Il disegno di Riforma Pensioni sindacale prevede anche misure speciali per giovani, lavoratrici e lavori gravosi.

Il Governo ha infatti fatto sapere che accoglierà la richiesta dei sindacati di avviare una Riforma Pensioni al più presto. Se gli esponenti governativi sono ancora scettici sull’opzione sindacale di un’uscita a 62 anni, si fanno invece molto più flessibili su una possibile introduzione di una Quota 41 per tutti, da attuare prima della scadenza di Quota 100.

Come è stato chiarito dal governo, senza dubbi in merito, la misura non sarà né prorogata né rinnovata, però in mancanza di un’intervento repentino di fatto viene cancellato il pensionamento anticipato e l’unica alternativa è la pensione ordinaria a 67 anni prevista dalla “Legge Fornero”. Questo gap da 62 a 67 anni per l’uscita dal lavoro è il tanto noto scalone dei cinque anni contro cui lottano sindacati e lavoratori.

Per i sindacati la soluzione è chiara e viene presentata una proposta che di fatto mantenga la possibilità di ritiro anticipato a 62 anni, ma con l’alternativa di una Quota 41 per tutti.

Per quanto riguarda le lavoratrici è stata proposta l’introduzione di una “quota mamma” valida per le pensioni retributive e contributive, la quale, senza decurtazione dell’assegno, permetta alle donne di andare in pensione un anno prima per ogni figlio avuto. Si tratta in parole povere di un bonus contributivo di 12 mesi per figlio.

Al momento le lavoratrici hanno già un canale preferenziale per la pensione potendo usare “opzione donna”, cioè chiedere l’uscita con 35 anni di contribuzione netta e 58 anni di età, per le lavoratrici dipendenti, 59 anni, per le autonome.

Tuttavia è stato osservato come Quota Mamma dovrebbe accompagnare il rinnovo di Opzione Donna piuttosto che sostituirsi ad essa, essendo la prima rivolta ad un pubblico ridotto, cioè le sole lavoratrici mamme.

 

 

13/05/2021

Inserisci un commento

Nessun commento presente

Ultimissime

06 NOV 2025

L’ITALIA DELLE “CAPITANE D’AZIENDA”

Un milione e trecentomila imprese al femminile

06 NOV 2025

ECOMONDO 2025: A RIMINI LA FIERA INTERNAZIONALE DELL’ECONOMIA CIRCOLARE E DELL’INNOVAZIONE SOSTENIBILE

La più importante piattaforma europea dedicata alla green economy e all’economia circolare

04 NOV 2025

4 NOVEMBRE: L’UNITÀ NAZIONALE COME VALORE ANCHE PER IL MONDO DELLE IMPRESE

La Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate come occasione di riflessione sulla coesione, la responsabilità e la crescita del Paese

01 NOV 2025

GRANDE SUCCESSO PER IL “MODA ROMA AWARDS” A VILLA BRASINI

L'evento organizzato da Sabina Prati e Stefano Raucci ha valorizzato i giovani delle accademie e degli Istituti di moda: ad Andrea Sbarrini il premio Moda Roma Awards

27 OTT 2025

MELONI-ORBAN: COOPERAZIONE INDUSTRIALE E TECNOLOGICA AL CENTRO DEL VERTICE ROMA-BUDAPEST

Confronto tra la premier Giorgia Meloni e il primo ministro ungherese Viktor Orban

27 OTT 2025

APPUNTAMENTO CON IL “MODA ROMA AWARDS”

Giovedì 30 Ottobre a Villa Brasini (Roma)